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Domenico orafo ca. 1420


Domenico Farabegoli orefice e priore dell’ospedale del Crocifisso (che si trovava dove ora è il bar Roma davanti alla piazza della libertà) con negozio e abitazione in Cesena contrada Talamello detentore di un'ospizio e conservatore

27-10-1460 ADCe-Sa, capitolo, Liber Novo, A, c. 225r Innovato il 27-10-1460: "Iohannes condam ser Francisci de Sorivola de Rambertinis" tiene e conduce in enfiteosi per 60 anni dal capitolo una casa posta in contrada San Severo. Inoltre il 19-11-1490 gli viene concessa un'altra casa in Strada Dentro che confina con la via con gli eredi del conte Giovanfrancesco di Bagno con l'orefice Domenico di Antonio "Frabegolli". Il 18-3-1497 i tre fratelli Rambertini diventono conduttori della casa dopo che è morta Margherita moglie del fu Giovanni Rambertini
1484 Libro nuovo dei Canonici A, c. 212r, c. 213v L'orefice Domenico Farabegoli e Antonio Farabegoli abitano una casa in Strada Dentro confinante con quella dei Rambertini e con quella dei conti di Bagno
19-7-1485 ASCe, notarile, b. 172, A. Forti, cc. n.n. "Iohannes quondam Coradi alemanus Iohannes Picininus noncupatus habitator civitatis Cesene hospes in hospitio magistri Dominici quondam magistri Antonii aurificis"
7-6-1494 carta 18r
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In questo foglio datato da altra mano al 7-6-1494 e numerato carta 18r. ma in realtà posta alla fine del volume sono elencati i conservatori, gli anziani e i regolatori di Cesena.Tra i conservatori è menzionato il "magnifico Dominico magistri Antonii Frabegola"
19-9-1495 G. Antonini, 267, c. 142r magistro Gaspare Gottardi orefice di Cesena vende all'egregio viro magistro Domenico fu magistro Antonio orefice di Cesena e priore dell'ospedale del Crocifisso di Cesena una pezza di terra con casa in fondo Rigone sive Vedreta a lato della Fossalta
30-1-1497 ASCe, notarile, b. 128, P. Pasini, cc. 16r/v Presente ad un atto "Alexandro filio magistri Dominici quondam magistri Antonii Frabiguli de Cesena"
30-1-1497 ASCe, notarile, b. 128, P. Pasini, cc. 17r/v Citato in un atto "magistri Dominici quondam magistri Antonii Frabiguli aurificis de Cesena prioris hospitalis Crucifissi de Cesena". Presente all'atto "Alexandro filio magistri Dominici"
30-1-1497 ASCe, notarile, b. 128, P. Pasini, cc. 18r/v Presente ad un atto "Alexandro filio magistri Dominici magistri Antonii Frabiguli de Cesena"
18-3-1497 ASCe, notarile, b. 128, P. Pasini, cc. 72r-73r Atto redatto nella chiesa dell'Osservanza presente tra i vari frati di detta chiesa "magnifico Dominico quondam Antonii Frabegoli aurifice de Cesena uno ex conservatoribus Cesena"
3-4-1498 ASCe, notarile, b. 130, P. Pasini, cc. 42r/v
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magister Dominicus quondam magistri Antonii aurificis de Cesena et Augustinus Alegrini de Cesena prioris dicti hospitali". "Actum Cesene in contrata Talamelli in apoteca magistri Dominici magistri Antonii aurificis"
22-3-1499 ASCe, notarile, b. 133, P. Pasini, c. 40r Presente all'atto "magistri Dominico quondam Antonii aurifice de Cesena"
10-2-1502 ASCe, notarile, b. 137, P. Pasini, cc.173r/v e 173 bis
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Apollonia figlia di Andrea Gabrielli dal Sale e moglie di Giacomo di Gaspare dei Bertuzzoli, con il consenso di suo marito e di Ludovico suo zio "et magistri Dominici magistri Antonii aurificis Cesena eius consobrini" uomini maggiori di più di 30 anni. Tratta di vendita di terreni.

Qui Domenico viene definito "suo cugino"
14-7-1503 ASCe, notarile, b. 137, P. Pasini, cc. 37r/v Presente ad un atto "magistro Dominico quondam magistri Antonii Frabigoli aurifice de Cesena"
10-4-1504 vai al documento A domenico viene ricordato di onorare il testamento del figlio Cesare


7-6-1494 carta 18r





3-4-1498 ASCe, notarile, b. 130, P. Pasini, cc. 42r/v




10-2-1502 ASCe, notarile, b. 137, P. Pasini, cc.173r/v e 173 bis





10-4-1504


"Specialis vir magister Dominicus quondam magistri Antonii de Frabegolis civis Cesene aurifice ut pater (non so se è corretto) et heres olim eximii illustrissimi doctori domini Cesaris eius filii ab intestato defrenti sive filiis omni meliori modo una et per se et suos heredes ex titulo donationis" a Magno di Venezia priore e rettore dell'abbazia di San Giuliano di Rimini.

L'illustrissimo dottore signor Cesare è premorto al padre l'orefice mastro Domenico a sua volta figlio del fu mastro Antonio dei Frabegoli. Sembra (se ben capisco) che quando era in vita, Cesare aveva fatto una donazione all'altare di San Giuliano di Rimini e ora il padre Domenico Farabegoli e i suoi eredi devono mantenere le donazioni del figlio.

Questo documento ci prova che i Farabegoli degli inizi erano benestanti resta pero ancora in sospeso la mia domanda:
" come poi a partire dalla metà del 1600 siano rimasti solo "contadini" è un mistero, mi chiedo solo: chi ha dissipato la fortuna di famiglia "




Documenti ritrovati nell'Archivio Diocesano di Cesena dal ricercatore storico Abati Maurizio


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